La manovra mette in difficoltà il governo: Luigi ha Di Maio ha dubbi sul Partito democratico, il premier Giuseppe Conte non sarebbe contento del leader del Movimento 5 Stelle.
Il vertice notturno sulla manovra economico si è concluso con una frattura nella maggioranza di governo. Il Movimento 5 Stelle non apprezza le idee del Pd, accusato (anche da Matteo Renzi) di voler aumentare le tasse, e con Giuseppe Conte che invece avrebbe espresso perplessità su Luigi Di Maio, troppo timido per quanto riguarda la politica legata ai contanti.
Manovra, tensioni nel governo giallorosso
Come di consueto, le discussioni sulla manovra si sono trasformate in un tutti contro tutti. Anche Di Maio e Renzi, particolarmente vicini su diversi punti, sono divisi da Quota 100. Il leader di Italia Viva vuole abolirla, il capo politico del Movimento 5 Stelle non vorrebbe neanche modificarla. E il leader pentastellato non ha tardato a comunicare la sua posizione agli alleati di governo.
Di Maio inoltre, parlando con i suoi collaboratori, avrebbe espresso diversi dubbi sulle proposte del Partito democratico, che avrebbe messo sul piatto una serie di provvedimenti che avrebbero come effetto collaterale l’introduzione di nuove tasse.
Evasione fiscale e pagamenti elettronici, i dubbi di Conte su Luigi Di Maio
Altro tema complesso è quello legato alla lotta all’evasione fiscale, Il Movimento 5 Stelle continua a chiedere il carcere per i grandi evasori ma a determinate condizioni. Il Movimento 5 Stelle vuole infatti evitare ripercussioni sul proprio elettorato, una conseguenza inevitabile se la lotta agli evasori dovesse penalizzare anche i piccoli imprenditori.
La posizione interlocutoria di Di Maio non sarebbe particolarmente apprezzata da Giuseppe Conte, che chiede al ministro degli Esteri un sostegno più deciso e determinato.
Manovra, il vertice di governo a Palazzo Chigi
Ma nel vertice notturno a Palazzo Chigi qualche punto fermo sarebbe stato trovato. Il Pd dovrebbe aver ottenuto l’assegno unico per la famiglia l’assegnazione di un fondo di tre miliardi per il taglio del cuneo fiscale. Nella prossima manovra non dovrebbe essere inserita la tassa sul diesel, mentre potrebbe comparire il provvedimento per l’abolizione del superticket, che vede uniti Leu e il Movimento 5 Stelle.